Se sei arrivato su questa pagina, probabilmente anche tu, come io prima, soffri di problemi di aggressività, sei talvolta aggressivo o aggressiva, e vuoi sapere come fare a controllare l’aggressività in modo da non fare danni.
In passato, spesso mi è capitato di non riuscire a controllare la rabbia, e a sfogarmi con le persone intorno per dei problemi che succedevano. Succedeva ovunque: con gli amici, al lavoro, in famiglia, in coppia.
Era diventato un vero problema, perché spesso mi creava dei nemici, e mi faceva offendere con persone alle quali in realtà volevo bene.
Quindi ho deciso di studiare più a fondo questo fenomeno, per trovare una soluzione. Questo articolo si basa dunque su alcune ricerche che ho fatto sull’argomento, e in particolare prende spunto da un ottimo libro sulla crescita personale, che si chiama Psico Cibernetica.
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Etimologia della parola aggressività
La parola aggressività ha un’etimologia che deriva dalla parola latina adgradior, che significa andare, procedere verso. Il termine aggressività, una volta scomposto, ci rivela la presenza di quattro parti costitutive: Il prefisso “ad”, che nella lingua latina significa “verso”, dove per verso si intende “nella direzione di”; il secondo elemento è costituito da gradior, verbo latino che sta a intendere procedere, andare; il terzo elemento che compone la parola aggressività è “ivo”, che equivale a rapporto attivo; e infine l’ultima parte costitutiva della parola è il suffisso “tà”, che sta a indicare “qualità”.
Dunque, focalizzando l’attenzione sulla radice latina della parola aggressività, si evince che il senso del termine descrive un atteggiamento di interesse da parte del soggetto, portatore di aggressività, verso un oggetto che ne ha suscitato l’attenzione. Se dunque il termine nel linguaggio corrente ha una portata negativa, la sua radice etimologica esprime una valenza che non preclude il senso positivo. Rivela un’intenzione da parte del soggetto aggressivo che può essere pacifica o bellicosa. Dal punto di vista antropologico l’aggressività sarebbe dunque addirittura una componente fondamentale per il soggetto, un’attitudine necessaria alla conoscenza dell’ambiente per il superamento dei propri limiti e la costruzione di un’identità.
Definizione di aggressività
Il termine aggressività indica un atteggiamento aggressivo, impetuoso, a volte violento da parte di un soggetto nei confronti di un altro soggetto, sia animato che inanimato. A subire l’aggressività di una persona, per esempio, potrebbe essere un contesto, un ambiente, non obbligatoriamente un altro individuo.
La definizione varia in ambito psicologico ed etologico in quanto l’aggressività viene descritta come una tendenza dettata da impulsi istintivi ad incorrere in comportamenti minacciosi, a causa di una condizione personale di frustrazione o conflitto.
Cosa significa essere aggressivi
Il significato del comportamento aggressivo muta a seconda del contesto in cui si inserisce l’atteggiamento da parte di un individuo. É chiaro che nell’ambito sportivo l’aggressività ha un valore completamente differente da quella che può avere per esempio nell’ambiente familiare. L’aggressività messa in campo da un atleta è sinonimo di agonismo, dunque ha una valenza positiva. Al contrario l’atteggiamento irruento, aggressivo da parte di un componente di un nucleo famigliare assume un significato negativo, in quanto in grado di rompere l’equilibrio che sussiste nel nucleo stesso.
Come indica anche l’etimologia della parola essere aggressivi non ha dunque un significato sempre negativo. La scienza insegna che nel mondo animale l’aggressività è un comportamento che serve all’evoluzione della specie. L’etologia riporta numerosi esempi, specialmente riferiti all’accoppiamento. Esemplari maschi che prima di combattere assumono un atteggiamento di aggressività, contro un potenziale rivale, per assicurarsi la possibilità di accoppiarsi con la femmina.
Prima di giungere allo scontro un comportamento rituale che esprime aggressività scongiura lo scontro fisico che potrebbe portare alla morte del rivale. Dunque l’aggressività da una parte porta avanti la specie animale dall’altra scongiura il pericolo di uno scontro letale.
Gli esseri umani aggressivi spesso utilizzano lo stesso comportamento aggressivo per imporre uno status quo, oppure un punto di vista, per predominare sull’ambiente; tuttavia l’aggressività è sempre riferita ad un’evoluzione, che nel caso individuale è necessaria al conseguimento di un’identità
Le cause dell’aggressività
L’aggressività di solito viene generata da una delusione. Possiamo dire che l’aggressività sia energia repressa in eccesso accumulata nel nostro corpo.
L’aggressività non è di per sé negativa, anzi. Abbiamo bisogno di essere aggressivi in molti momenti della nostra vita. L’aggressività è ad esempio necessaria per raggiungere un obiettivo, o per superare i problemi.
Insomma, essere aggressivi è fondamentale.
Quando abbiamo un importante obiettivo da raggiungere, il nostro corpo produce una grossa dose di aggressività. Questa aggressività emotiva deve però essere utilizzata, uscire fuori. Se questo non succede possono sorgere dei problemi.
Quando la forza produttiva dell’energia aggressiva viene bloccata, deve comunque trovare un modo di uscire dal nostro corpo, nel quale si è accumulata.
E quindi per potere uscire si trasforma in energia distruttiva. In questo modo, se abbiamo avuto una delusione o non riusciamo a portare a termine il nostro obiettivo come avremmo voluto, per via di ostacoli esterni, spesso sfoghiamo la nostra energia “in eccesso” in maniera aggressiva, aggredendo in un modo o nell’altro le persone intorno a noi.
Ma non solo: spesso infatti capita che questa aggressività “repressa” viene sfogata su noi stessi, che ci facciamo male diventando aggressivi proprio con noi e con il nostro corpo.
Ulcera, alta pressione, ansia e preoccupazione smisurata, ossessione nel lavoro, fumare eccessivamente sono tutte “soluzioni” che il nostro corpo può intraprendere nel momento in cui non viene dato un giusto canale di sfogo all’aggressività.
Ecco quindi che diventa fondamentale sapere dove e come dirigere al meglio questa forza aggressiva che abbiamo accumulato, al fine di veicolarla verso la creazione di qualcosa, piuttosto che verso la distruzione.
Lorentz, sociologo degli animali, ha scoperto che le scimmie non riescono a provare sentimenti fino a quando non gli vengono forniti dei canali per esprimere l’aggressività. E’ quindi molto importante anche per noi avere i giusti canali per esprimere l’aggressività, evitando quindi di riversarla sugli altri o su noi stessi.
Quando l’aggressività viene diretta in maniera sbagliata, vuol dire che si sta cercando di colpire un bersaglio (ovvero il nostro obiettivo primario, quello che non siamo riusciti a portare a termine e che ci ha portati a delusione e quindi aggressività, ovvero energia repressa in eccesso) attaccando un altro.
Ovviamente risolvere un problema creandone un altro non è logico e non ha senso.
Tecniche per controllare e curare l’aggressività
Ecco quindi alcuni metodi e tecniche per controllare la propria aggressività:
- Quando hai voglia di picchiare qualcuno, o di essere aggressivo nei suoi confronti, fermati un attimo, fai un passo indietro, un bel respiro, e pensa: “Voglio davvero far male a questa persona, oppure è la mia delusione personale che mi sta portando a comportarmi in maniera aggressiva?”. Ti renderai conto che spesso l’aggressività deriva da tue delusioni, e l’altra persona non c’entra assolutamente nulla. Quando avrai capito questo, sarai già a metà della strada per controllare l’ira e placarla.
- Quando qualcuno si comporta in maniera sgarbata con te, pensa che allo stesso modo questa sua aggressività è data da una sua delusione, e che il suo è un meccanismo incoscio e automatico per dare sfogo all’energia in eccesso. Tu non sei altro che la persona che può permettergli di sfogare questa energia. Quindi la prossima volta che vedi qualcuno al semaforo che ti impreca contro, pensa semplicemente che ha avuto una brutta giornata, e compatiscilo invece di diventare aggressivo a tua volta, facendo male a lui ma soprattutto a te stesso.
Non sempre riusciremo a sfogare tutta la nostra energia, lasciando per forza di cose energia emotiva in eccesso. Alcune altre tecniche per sfogare questa energia sono gli esercizi fisici.
Fare attività fisica come una passeggiata, andare in palestra, correre o nuotare, sono attività che permettono di sfogarci, e quindi di ridurre la nostra fonte di aggressività inespressa e repressa.
Alcuni sport che possono aiutare sono anche quelli sport in cui si colpisce qualcosa per buttarla a terra, come ad esempio tennis o bowling. Anche attività quali lo spostare i mobili e fare pulizie in casa, sono attività che permettono di sfogare l’aggressività repressa.
Anche scrivere una lettera alla persona che ci ha fatto innervosire, spiegare tutto quello che non ci è andato bene di quella persona, e poi bruciare la lettera, è un ottimo modo per sfogarsi.
Infine, anche il lavoro può essere un’ottima terapia per sfogare l’ira in eccesso.
Insomma, dirottare l’energia in eccesso che ci viene data dall’aggressività verso uno scopo preciso è la migliore maniera di sfogare la nostra aggressività. In questo modo possiamo infatti creare invece che distruggere, e avere dalla nostra parte la forza creatrice e creativa presente in noi stessi, che in questo modo verrebbe sfruttata al meglio.