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Subconscio: Cos’è e come controllarlo

subconscio

Argomenti:

Subconscio e inconscio

Il nostro cervello si divide in due parti: l’inconscio e il subconscio.

L’inconscio è la parte che conosciamo, la parte del cervello che utilizziamo per memorizzare ciò che vogliamo. Il subconscio invece è la parte che non possiamo controllare. E’ la parte dove vanno a finire i sogni, gli scarti della memoria o comunque le esperienze passate. 

La nostra mente subcosciente, o subconscio, è talmente importante e fondamentale nella nostra vita, che vale la pena dedicargli un articolo a parte.

Cos’è il subconscio in psicologia

Il subconscio è una parte della mente complessiva dell’individuo, e ha delle funzioni ben specifiche.

Se leggi il mio blog, avrai notato che si parla spesso di subconscio, o mente subcosciente. Il concetto di subconscio è presente in diverse opere e scuole di pensiero. Ne parla Freud, così come ne parlano molti dei miei autori e libri preferiti

Tuttavia la spiegazione più completa e, a mio parere, veritiera del subconscio pare averla data Serge Kahili King, nel suo libro La padronanza del Sè nascosto.

In questo libro King tratta della cultura hawaiana Huna, che da una incredibile (e accurata) spiegazione al funzionamento della nostra mente e del nostro corpo secondo gli antichi Huna.

Il subconscio controlla gran parte delle funzioni del nostro corpo, e alcune funzioni mentali. Per tal motivo è fondamentale che ci sia una forte collaborazione tra mente cosciente e subconscio.

Una definizione di subconscio

L’analogia che mi ha fatto meglio comprendere l’essenza della mente subcosciente è l’associazione del subconscio ad un bambino.

Il subconscio va trattato come se fosse un bambino, ed addestrato dalla mente cosciente a collaborare allo sviluppo della persona nel suo insieme.

Questo è uno dei principali compiti della mente cosciente, e cioè quello di essere un insegnante per il subconscio, che lo guidi al meglio verso il supporto alla crescita dell’individuo.

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Il significato di subconscio

Il nostro subconscio (chiamato anche “sè inferiore“) è quella parte della nostra mente capace di organizzare le informazioni che riceviamo,  creare schemi mentali, stabilire azioni (come ad esempio le nostre abitudini), apprendere e memorizzare.

Il subconscio, come si spiegava anche in questo articolo, è sempre e costantemente alla ricerca della nostra felicità, è guidato dal sentimento, e ci chiederà sempre come ci sentiamo quando stiamo facendo qualcosa.

Tuttavia, pur se guidato dal sentimento, il nostro subconscio sembra essere interamente guidato dalla logica: proprio come un computer, il subconscio trae conclusioni basandosi da esperienze che abbiamo vissuto in precedenza.

Il subconscio non è irrazionale (anche se ad alcuni e in alcuni casi può sembrare tale, e dopo vedremo il perché), né imprevedibile; tutto quello che fa segue una logica restrittiva, proprio come un computer,  e si basa sempre da esperienze vissute per decidere cosa fare. Il problema è che spesso noi non siamo coscienti delle premesse che il subconscio ha nel momento in cui stabilisce cosa fare. Inoltre il subconscio lavora in modo deduttivo, ovvero prende un’esperienza e la trasforma in principio generale. Questo accade soprattutto quando la nostra mente cosciente non è in grado di razionalizzare quello che è accaduto, e lascia al subconscio ricordare senza essere influenzato razionalmente.

Facciamo degli esempi:

Da bambino, a mare, ti capita un evento spiacevole, e stai per affogare. In quel momento la mente cosciente non è in grado di razionalizzare al meglio, per un motivo o per l’altro (paura, etc.) Quindi il subconscio memorizzerà questo accadimento per come lo ha vissuto lui, ovvero sei andato a mare e ti stavi per affogare. Quindi il mare è pericoloso.

Se da grande sviluppi poi una fobia verso il mare, e ti fa paura e non riesci a nuotare, il motivo sarà proprio questo: il subconscio ha interiorizzato la pericolosità del mare, e quindi deduce da questa premessa tutte le tue azioni successive.

La funzione primaria del subconscio: la memoria

La memoria è l’unica funzione del subconscio, tutte le altre derivano direttamente o indirettamente da questa.

Quando decidiamo di ricordare qualcosa, stiamo sollecitando il nostro subconscio e richiedendo la sua collaborazione. Il nostro subconscio infatti comunica in continuazione con la mente cosciente. Purtroppo però nella società moderna non diamo abbastanza peso e importanza a questo tipo di comunicazione, e quindi molti di noi non sono in grado di utilizzare al meglio le opportunità e possibilità che il subconscio ci offre.

Alcuni dei modi in cui il subconscio ci parla sono i sogni, le intuizioni, l’immaginazione, i sentimenti, le sensazioni fisiche e i lapsus.

Subconscio e Freud

Anche Freud ha spesso parlato di subconscio. Freud lo chiamava “Es” o “Id”. Secondo Freud l’Es è la parte primitiva e animalesca della nostra mente. L’Es di Freud è guidato dagli impulsi, dall’istinto e dalla passione, e contiene conflitti irrisolti del nostro passato.

Anche nella cultura Huna il subconscio è la parte della mente in cui si trovano conflitti irrisolti del nostro passato, e anche per loro segue l’istinto (nel senso che canalizza tutte le nostre emozioni e sensazioni).
Per gli Huna però, al contrario che per Freud, il superconscio non deve essere controllato bensì educato. Inoltre, per gli Huna, non è difficile educare il nostro subconscio se sappiamo come fare.

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Il subconscio lavora a nostro favore, e le uniche cose che gli importano veramente sono la nostra sopravvivenza, la nostra crescita e la nostra felicità. Quando il subconscio si comporta diversamente da come vorremmo, ed ha effetti negativi, è perché il suo pensiero è il risultato di convinzioni e abitudini apprese durante il corso della nostra vita, a volte in maniera sbagliata o non più funzionale.

Al contrario che per Freud (che pensa che l’Es è fondamentalmente “cattivo”) per gli Huna il superconscio è buono. Agisce sempre per il nostro bene, e gli atteggiamenti negativi che scaturiscono dal subconscio sono dovuti a convinzioni, schemi mentali o associazioni di idee non razionalizzati nelle nostre esperienze passate.

Non sempre siamo infatti in grado di razionalizzare quello che ci succede (pensa all’esempio del bambino che sta per affogare in mare), e in questi casi all’interno del subconscio si creano delle convinzioni errate che ci porteremo avanti nel tempo.

Queste convinzioni verranno utilizzate poi in futuro, quando si verificheranno situazioni simili, e che ci porteranno ad azioni che seguiranno tali schemi, anche se erano sbagliati in partenza (ad esempio la paura di nuotare).

Inoltre spesso queste convinzioni ci portano ad avere un senso di colpa nel momento in cui ci comportiamo contrariamente a quello che il nostro subconscio ha interiorizzato e pensa essere il comportamento migliore in quella determinata situazione.

Ma come facciamo ad abbandonare queste credenze sbagliate, che ci portano ad avere comportamenti apparentemente illogici, o abitudini malsane?

Secondo Freud e la psicanalisi è sufficiente portare alla luce, all’attenzione della mente cosciente, questi complessi, affinché essi spariscano e ci permettano di tornare alla normalità.

Per gli Huna invece non basta portare alla luce i complessi perché essi scompaiano, ma è necessario che poi la mente giochi una parte attiva nella risoluzione dei complessi irrisolti.

E’ necessario che le abitudini sbagliate, che il nostro subcosciente ha, vengano sostituite da altre abitudini, buone, e che venga insegnato al subcosciente il vantaggio maggiore che avremmo se cambiassimo la vecchia abitudine per quella nuova.

Inoltre, come già detto, spesso i sensi di colpa sono ciò che permette l’attivazione di atteggiamenti sbagliati da parte del subconscio.

In questi casi la penitenza e il perdono sono formidabili armi che ci permettono di annullare il senso di colpa, e quindi rendono più facile modificare una vecchia abitudine sbagliata. Il subconscio è fortemente influenzato dagli stimoli fisici, quindi il digiuno, l’elemosina e altre forme di penitenza in cui si ha uno stimolo fisico, sono ottimi mezzi per eliminare il senso di colpa.

Inoltre, nella cultura Huna ad esempio, l’unico peccato concepito è il peccare contro un altro essere. Quindi l’unico che può perdonare questo peccato è lo stesso essere che l’ha subito. Quando ciò non è possibile, per eliminare il senso di colpa che si ha nell’aver peccato contro quest’altro essere può venire eliminato perdonando sé stessi, per esempio con le tecniche di penitenza viste sopra.

Essendo come un bambino, se da piccoli ci viene detto che il sesso è peccato, il nostro subconscio assimilerà questa informazione e la prenderà per vera, in quanto da piccoli non potevamo razionalizzare questa informazione. Quindi il sesso ci sembrerà un peccato anche in età adulta, fino a quando la mente cosciente non riuscirà a razionalizzare questa informazione, guardare obbiettivamente il ricordo di questo insegnamento dell’infanzia, e razionalizzarlo in funzione delle conoscenze più recenti acqusite nel tempo.

Funzioni e natura del subconscio

Abbiamo quindi detto che il subconscio fa parte della mente dell’individuo nel suo insieme. Inoltre il subconscio non deve essere considerato come un’entità separata, ma come una parte unica del nostro essere, con il quale dobbiamo collaborare e capirne il funzionamento se vogliamo trarre i maggiori benefici da esso e godere al meglio della nostra vita.

Alcune delle funzioni principali del subconscio sono:

Vediamole nel dettaglio nei seguenti paragrafi.

Memoria

Come già detto, la funzione principale del subconscio, da cui derivano molte altre, è la memoria. E’ proprio grazie alla memoria che riusciamo ad imparare, e a ricordare le cose così bene da non aver poi più bisogno di pensare mentre si fanno (pensiamo all’andare in bicicletta, o al guidare la macchina).

Al contrario di quello che si può pensare, la memoria non risiede nel cervello, ma viene duplicata in più parti del nostro corpo. Da wikipedia:

Il processo mnestico si configura dunque come un percorso dinamico di ricostruzione e connessione di rappresentazioni, piuttosto che come un semplice “immagazzinamento” di dati in uno spazio mentale statico.

Per capire meglio possiamo fare l’esempio del computer: la memoria del computer viene immagazzinata in dischi magnetici. I dati sono conservati in bit. Tanti bit insieme formano un byte. Tanti byte insieme formano parole, e le parole insieme formano gruppi di parole.

Se ad esempio incontro una persona in un locale, una sera, tutte le caratteristiche di questa persona verranno immagazzinate in bit. La persona nel suo insieme sarà ricordata in un byte.

Il comportamento di questa persona, i suoi discorsi con me etc. saranno altri byte. Tanto che la persona sarà ricordata da me formando una parola. L’intera festa invece sarebbe ricordata come un insieme di parole.

Le informazioni importanti saranno immagazzinate dove poi è più facile per me estrarle e raccoglierle, le altre saranno archiviate in file generali.

Quando avrò bisogno di ricordare un particolare di quella serata, il mio subconscio cercherà prima tra le informazioni più facili da recuperare, per poi andare a verificare nei file generali.

Perché il subconscio possa estrarre un’informazione, è necessario che l’informazione abbia ricevuto, in origine, un’attenzione cosciente.

La facilità di recupero di queste informazioni è data dall’importanza che io do ad ognuna delle informazioni immagazzinate, ed al tempo che vi ho dedicato per il loro ricordo. Il subconscio pensa infatti per associazioni logiche, e più associazioni ho tra le varie impressioni, più sarà facile per il subconscio estrapolare l’informazione quando richiesto.

Ecco perché spesso capita di non ricordare i nomi: non vi è stata data abbastanza importanza in origine, quando sono apparsi, e per questo sarà più difficile, per il subconscio, estrapolare questa informazione.

Il fatto che, pensandoci bene, poi le informazioni affiorano alla mente, è perché il subconscio ha impiegato più tempo per trovarle ed estrarle. La tensione e l’ansia possono distorcere il processo della memoria e del subconscio nell’estrarre informazioni, e quindi non permetterci di ricordare qualcosa.

E’ ad esempio quello che succede ad uno studente durante un esame orale, quando pur sapendo qualcosa non la ricorda. Essendo in uno stato di agitazione gli risulterà sicuramente più difficile ricordare le informazioni in precedenza apprese.

Se ti interessa approfondire, ho trattato più in dettaglio come la funziona la memoria e la concentrazione, e come ricordare più facilmente (ad esempio quando si studia) in questo articolo.

Il prossimo paragrafo è sull’influsso che ha il subconscio sul corpo.

Il corpo

Il subconscio è interessato direttamente nel controllo della maggior parte delle funzioni del nostro corpo.

Quindi, utilizzando l’attenzione della mente cosciente per influenzare il controllo del subconscio sul nostro corpo può avere degli effetti sorprendenti sull’utilizzo del corpo. Questi effetti possono però essere positivi o negativi, a seconda dell’influenza che la mente cosciente ha sul subconscio.

Come è stato già dimostrato dalla scienza, infatti, il nostro corpo è influenzato dal modo in cui pensiamo e sentiamo, dai nostri sentimenti e da come “ci sentiamo” a livello mentale. Anche le azioni che compiamo consapevolmente hanno bisogno della collaborazione della mente subcosciente, quindi se c’è una stretta collaborazione proattiva e costruttiva tra subconscio e mente cosciente, siamo in grado di far svolgere al nostro corpo funzioni e attività anche molto complesse e difficili.

I grandi atleti sono un esempio di come la collaborazione tra subconscio e mente cosciente possa dare ottimi risultati, e permettere di compiere azioni che sembrano impossibili.

Se ti interessa sapere come puoi sfruttare al meglio il tuo corpo attraverso la mente, prova a leggere questo articolo.

Le emozioni

Le emozioni sono in sostanza movimenti energetici, provocati da stimoli mentali, fisici o ambientali. Questi movimenti energetici provocano il rilascio di adrenalina nel nostro corpo.

Gli schemi fondamentali di risposta energetica, da cui derivano tutti gli altri, sono:

Tutti gli altri derivano da un mix di questi 4 stati di emozione. Mentre la paura e la rabbia ci fanno essere in uno stato di protezione e difesa, contrazione e blocco, gli altri due stati ci permettono di agire, di essere aperti e reattivi.

Tutte le reazioni (queste principali e quelle derivate) vengono scatenate fondamentalmente da associazioni che abbiamo immagazzinato all’interno del nostro subconscio, e resteranno tali (paura associata a un elemento, etc.) fino a quando non ci sarà un’azione della mente cosciente per smantellare una associazione e crearne un’altra.

Le abitudini

Così come le emozioni, anche le abitudini sono reazioni apprese durante il corso della vita, e immagazzinate nel nostro subconscio. Anch’esse vengono poi scatenate attraverso associazioni mentali.

Ad esempio, un fumatore potrebbe voler fumare sempre una sigaretta dopo il caffè. Questo perché nella sua mente ha creato un’associazione (di piacere) tra caffè e sigaretta. Quindi, uno dei motivi che potrebbe rendere difficile ad un fumatore lo smettere di fumare, è proprio questa associazione di piacere scatenata dall’insieme di caffè e sigaretta, oppure di pasto e sigaretta, e così via.

Quasi tutte le nostre abitudini avvengono in maniera quasi subconscia, ovvero la mente cosciente non vi presta attenzione.

Il subconscio manterrà tale abitudine fino a quando non ne vedrà un’utilità pratica. Anche quando la mente cosciente considera qualcosa come “indesiderabile” (ad esempio fumare), il subconscio continuerà comunque a mantenere l’abitudine, in quanto la considererà funzionale ad uno scopo (nel nostro esempio, il piacere).

Quindi, per annullare un’abitudine che non vogliamo più avere, è necessario che la mente cosciente lavori in maniera attiva per sostituire tale abitudine con un’altra, che riuscirà a servire meglio lo scopo della vecchia abitudine. Per sostituire un’abitudine con una nuova, bisogna offrire al subconscio un’alternativa pratica e ragionevole. Se ti interessa sapere come puoi modificare una cattiva abitudine nella tua vita puoi leggere questo articolo su come cambiare abitudini.

Non è importante per quanto tempo abbiamo avuto l’abitudine che vogliamo sostituire. Il subconscio si preoccupa soltanto del risultato finale. Quindi, fin tanto che riusciamo a sostituire la vecchia abitudine con una nuova, ed ottenere con questa risultati pari ai precedenti o migliori, il nostro subconscio non faticherà troppo a rimuovere la vecchia abitudine e sostituirla con una nuova. Ad esempio, se la sigaretta dopo il caffè provoca piacere, bisognerà sostituirla con qualcos’altro che, alla pari, riesca a provocare piacere e diventare più funzionale.

Fino a quando il nostro subconscio non sarà convinto che la nuova abitudine è meglio della prima nel servire lo scopo originario, non cambierà idea sulla vecchia abitudine, e ci risulterà impossibile eliminarla.

E’ importante anche ricordare che nel nostro subconscio non ci sono spazi vuoti. Se attraverso associazioni abbiamo “imparato” un’abitudine, non sarà possibile rimuoverla e basta. Sarà sempre necessario sostituire la vecchia abitudine con una nuova, per fare in modo che la vecchia venga soppiantata. Allo stesso modo funzionano anche le nostre convinzioni.

Percezione

Esistono molte più percezioni di quelle che conosciamo attraverso i comuni 5 sensi. Ad esempio, la vista avrà percezioni quali le tonalità di colore, l’udito avrà percezione del tono, del volume e così via.

Le percezioni vengono portate dal subconscio all’attenzione della mente cosciente attraverso associazioni. Il subconscio ci farà percepire qualcosa anche in funzione delle credenze, convinzioni e pregiudizi che abbiamo (che così come le abitudini, restano immagazzinati nella mente subconscia e guidano le nostre azioni e la nostra vita).

Quindi le nostre percezioni sono sempre filtrate in base alle nostre convinzioni. Cambiare le nostre convinzioni ci può aprire verso nuove percezioni, e sviluppare percezioni che alcuni potrebbero definire “extra sensoriali”.

I fenomeni extra sensoriali sono semplicemente estensioni dei nostri sensi. Così ad esempio la chiaroveggenza è un’estensione del senso della vista. Per via dei nostri pregiudizi e convinzioni spesso nella nostra società non si presta caso a questo tipo di percezioni, che soltanto raramente si manifestano attraverso intuizioni, idee e coincidenze. Per sviluppare quindi questo tipo di percezioni, è necessario cambiare le nostre convinzioni a livello del subconscio, e diventare quindi più sensibili verso queste percezioni “extra sensoriali”. Se ti interessa approfondire l’argomento puoi leggere questo articolo sui fenomeni extrasensoriali.

Crescita personale

Una definizione di crescita che mi ha colpito molto, e che mi ha suggerito un caro amico, è:

Crescita personale, secondo la cultura Huna, vuol dire invece:

Accrescere la consapevolezza, le capacità e la felicità

E’ importante notare come l’obiettivo principale del nostro subconscio sia quello di farci crescere, ed essere felici. E’ questo quindi lo scopo primario della nostra esistenza, quello di crescere.

Molti pensano che l’essere umano sia guidato in primo luogo dall’istinto di sopravvivenza. Ma, anche guardando i ritrovamenti archeologici e le strutture magnifiche costruite dai nostri antenati, ci rendiamo conto di non essere poi così “animaleschi” e guidati dal solo istinto di sopravvivenza. Altrimenti non saremmo arrivati dove siamo oggi.

E’ quindi l’istinto alla crescita che garantisce la sopravvivenza, e non viceversa.

E’ infatti la spinta alla crescita che spinge il neonato ad esplorare tutto ciò che lo circonda, a imparare a camminare con le proprie gambe e a badare a se stesso.

Allo stesso modo, è la spinta alla crescita che ci spinge a imparare e mettere in pratica quello che abbiamo imparato. E che ci spinge, per essere felici, a fare sempre meglio.

L’unico blocco che ci impedisce di diventare qualsiasi cosa vogliamo, e di essere in grado di fare tutto ciò che vogliamo, è la paura. La paura è fondamentalmente l’insieme delle nostre convinzioni che bloccano la naturale crescita del nostro subconscio e del nostro Io verso la perfezione.

Logica

Molti pensano che il nostro subconscio sia illogico, o che risponda soltanto ai nostri impulsi e passioni. Non c’è niente di più sbagliato, e capire questo aspetto ti permetterà di collaborare con il tuo subconscio e cambiare tutto ciò che non ti piace di te.

Se pensi che il tuo subconscio sia illogico è perché spesso non risponde come tu vorresti, e ti porta a compiere azioni che a te non piacciono, e non comportarti come vorresti in alcune situazioni. In realtà il nostro subconscio è guidato esclusivamente dalla logica, e questo forse è il suo più grosso limite e problema.

Proprio come un computer il nostro subconscio è estremamente logico, e tutto ciò che fa segue delle condizioni acquisite in passato nella nostra vita. Il nostro subconscio agirà sempre in funzione di una condizione e concezione della realtà che in un momento della nostra vita è stato accettato per vero, e agirà sempre di conseguenza a quel presupposto anche se la nostra mente cosciente vorrebbe agire diversamente.

Prendendo l’esempio del bambino che si sta per affogare a mare, il subconscio agirà facendogli avere paura del mare, proprio perché in precedenza questo evento lo ha portato ad associare il mare alla possibilità di annegare. Quindi ha un’impostazione logica preimpostata che guiderà tutte le azioni successive di quella persona.

Per far cambiare idea, in maniera logica, al nostro subconscio, sarà necessario cambiare questo presupposto iniziale, convincendo il nostro subconscio a seguire presupposti e atteggiamenti diversi.

Obbedienza

Il subconscio non è ribelle, e non agisce mai contro il nostro interesse (almeno secondo quello che lui pensa essere il nostro interesse). Come già detto, l’obiettivo principale del nostro subconscio è quello di farci crescere ed essere felici, sempre.

Il subconscio segue degli ordini ben precisi, e quindi se ci fa avere dei sintomi spiacevoli sul nostro corpo è per evitare cose peggiori, e perché non gli è stata ancora insegnata un’alternativa pratica. E’ importante quindi imparare a collaborare con il subconscio, e ad insegnarli nuove abitudini quando quelle che abbiamo non ci vanno bene.

Il nostro subconscio seguirà attentamente i nostri ordini, e una volta che gli viene data un’alternativa valida al presupposto che aveva inizialmente su qualcosa, ci servirà fedelmente e secondo quello che noi vogliamo.

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